Verruche: come riconoscerle e trattarle
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08/08/2023Virus HPV (significa Human Papilloma Virus) è un virus a DNA molto piccolo (Diametro 55 nm) in grado di penetrare all’interno delle cellule della cute e delle mucose, integrarsi poi nel DNA delle cellule umane e causare la crescita di tumori benigni e maligni.
Si conoscono quasi 200 tipi genetici di HPV e i più pericolosi sono i tipi 6 e 11 che producono i Condilomi (o Verruche Genitali) e 16 e 18 che producono il tumore del collo dell’utero.
I Virus HPV sono causa di differenti forme di patologie umane e uno o più tipi virali sono in causa in ogni singola malattia. Nella tabella seguente sono riportate le patologie HPV e i rispettivi tipi di HPV che le determinano.
In rosso sono segnati i tipi virali 6, 11, 16, 18 cioè i tipi virali verso cui è diretto il nuovo vaccino, denominato appunto quadrivalente.
Verruche genitali o Condilomi
I Virus HPV causano anche le Verruche dei Genitali, dette Condilomi.
I Condilomi, causati dai tipi HPV 6 e 11, sono temibili per la loro alta contagiosità e la velocità di proliferazione. Si manifestano come escrescenze verrucose multiple che crescono nell’area genitale.
Nei maschi i Condilomi colpiscono il glande ed il prepuzio, la cute dell’asta e a volte la zona del pube oltre che la zona perianale.
Nelle femmine i Condilomi colpiscono sia la vulva o le zone perivulvari, per cui sono visibili, sia la vagina ed il collo dell’utero, sedi dove sono visibili solo all’esame ginecologico.
I condilomi virali si trasmettono soprattutto per rapporto sessuale anche se è possibile una trasmissione attraverso indumenti, secrezioni, oggetti. Se invece che i tipi HPV 6 e 11 sono trasmessi i tipi 16 o 18, questi possono indurre lentamente la degenerazione del collo dell’utero fino ad arrivare al cancro della cervice uterina.
Il tumore del collo dell’utero: l’evenienza HPV più temibile
La degenerazione del collo dell’utero e il cancro della cervice uterina avvengono in modo silente cioè senza particolari sintomi e pertanto sono insidiose.
Si inizia con la penetrazione del HPV nella mucosa, in seguito alcune cellule infettate dal virus diventano tumorali.
Passati alcuni anni le cellule tumorali sono aumentate ed hanno invaso tutta la mucosa. Se non si interviene in tempo le cellule tumorali lentamente invadono i tessuti sottostanti e si diffondono.
A questo punto il tumore diviene incontrollabile.
Non solo tumori genitali: HPV protagonista nei carcinomi
Negli ultimi anni, grazie alla possibilità data dalle tecniche molecolari di individuare la presenza di HPV nelle cellule, si è messo in relazione i tipi HPV 16 e 18 e altri tipi HPV ritenuti pericolosi, con tumori quali quelli del cavo orale, della lingua, della laringe, della cute.
A proposito dei tumori della cute oggi si ritiene che la presenza di HPV nelle cellule dell’epidermide unita all’esposizione ai raggi UltraVioletti del sole o delle lampade sia la causa della formazione degli Epiteliomi Squamocellulari.
Il trattamento dei Condilomi
Si parte dal concetto che non si dispone di un farmaco specifico anti HPV e quindi per trattare queste infezioni virali occorre agire con metodi alternativi.
I trattamenti proposti per i Condilomi possono essere raggruppati in:
- Metodi distruttivi termici
- Metodi distruttivi chimici
- Metodi “immunologici”
I metodi distruttivi termici sono i più praticati. Si tratta di eliminare il singolo condiloma con l’energia termica generata da strumenti quali Diatermocoagulatore, Laser e altri.
Il trattamento distruttivo termico è eseguito di solito in anestesia locale e causa diversi inconvenienti come la lenta guarigione delle aree trattate, la possibilità di infezione di esse, la recidiva dei condilomi, l’esito cicatriziale da ustione termica.
Tra i metodi distruttivi termici è annoverato anche il trattamento con il freddo o crioterapia che però in questa patologia non da buoni risultati ed è sconsigliata.
I metodi distruttivi chimici si effettuano principalmente con Podofillina o derivati.
La podofillina è una resina che si estrae dai rizomi di piante appartenenti al genere Podophyllum. Questa resina agisce come un antitumorale bloccando le mitosi delle cellule. In pratica si utilizza Podofillina al 30% in vaselina, pomata che deve essere preparata dal farmacista. L’applicazione avviene sopra i Condilomi genitali esterni (non si usa in vagina) e si trattiene il prodotto sulla pelle per 6 ore poi ci si lava accuratamente. Il trattamento si ripete ogni tre giorni fino alla scomparsa dei Condilomi.
Dalla Podofillina si estrae la Podofillotossina che è il principio attivo della Podofillina.
Essendo questo composto molto attivo occorre eseguire il trattamento con Podofillotossina esclusivamente attenendosi alle indicazioni del medico.
I metodi “immunologici” prevedono di stimolare localmente una risposta immunologica in grado a sua volta di eliminare i Condilomi.
Principalmente si utilizza il farmaco Imiquimod in crema. Questo composto è in grado di stimolare i linfociti a riconoscere ed eliminare le cellule infettate da HPV.
Salvo indicazioni del medico Imiquimod si applica per 6/8 ore tre volte la settimana per un massimo di 8 settimane. La risposta sui condilomi si attesta sul 60% dei casi.
La Terapia Fotodinamica è stata utilizzata nel trattamento dei Condilomi allo scopo di stimolare la risposta immune ma i risultati positivi ottenuti sono ancora sotto verifica.
Il Vaccino anti HPV 6, 11, 16, 18
Con le tecniche d’ingegneria genetica si è riusciti a costruire una particella molto simile al virus HPV ma privo di DNA infettante. Questa particella è rivestita di una proteina, L1, che è presente sui virus HPV dei tipi 6, 11, 16 e 18. Quando si inietta il vaccino contenente queste particelle il nostro organismo sviluppa degli anticorpi specifici contro i tipi HPV 6, 11, 16 e 18. Questi anticorpi sono detti neutralizzanti perché in grado di impedire agli HPV di penetrare all’interno delle cellule e dare origine alla patologia.