Invecchiamento: quando la dipendenza dai cosmetici crea danni
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07/09/2023Che cosa sono i filler
Si tratta di materiali speciali che possono essere iniettati direttamente nella pelle del viso, facendo uso di un apposito ago sottile: sono studiati per riempire le depressioni delle rughe le depressioni delle cicatrici e dei solchi naso genieni che si evidenziano con l’invecchiamento del volto.
La medicina estetica utilizza filler anche in casi in cui sia necessario aumentare il volume delle labbra, oppure del mento o degli zigomi.
L’uso dei filler risale alla fine degli anni ’60 quando si cominciò ad utilizzare l’olio di silicone per rimediare agli inestetismi del viso come solchi o rughe.
L’olio di silicone però ripartiva nel tessuto in micro gocce che avevano il difetto di migrare in altre parti del tessuto o del corpo oppure suscitavano una reazione di tipo corpo estraneo con infiammazione nella sede d’iniezione.
Ritenuto pericoloso per la salute a causa di segnalazioni di microemboli (occlusioni dei vasi sanguigni) e per le reazioni sulla pelle l’olio di silicone è stato vietato negli anni ottanta del secolo scorso.
In seguito si è passati a filler a base di Collageno.
In uso dalla metà degli anni 70 del secolo scorso sono presto diventati lo standard dei filler. Il collageno era per lo più di origine bovina, da bovini allevati in ambienti esenti dalla malattia cosiddetta della mucca pazza. Tuttavia ci si rese subito conto che il collagene bovino è materiale biologico non self per l’uomo e quindi che dà origine ad una risposta immunitaria. La reattività verso il collagene bovino, oltre che dare reazioni infiammatorie prolungate nella sede d’innesto, poteva generare risposte autoimmuni verso il collagene umano. Oggi praticamente non è più in uso. L’intervallo con filler con materiale non riassorbibile. Si è pensato in seguito di utilizzare come filler materiale immunologicamente inerte ma non metabolizzabile dal nostro organismo come i granuli di Idrossiapatite di Calcio (CaHA). Questo filler però ha prodotto reazioni granulomatose da corpo estraneo almeno nei soggetti più sensibili ed è anch’ esso in disuso. Per saperne di più sui filler si consiglia la lettura di questo articolo.
I Filler all’Acido Ialuronico
Oggi il campo dei filler è dominato dalla categoria di quelli denominati all’acido ialuronico, ma cosa è l’acido ialuronico?
Acido Ialuronico
L’acido ialuronico dal punto di vista chimico è costituito da una catena polisaccaridica lineare, prodotta dalla concatenazione di migliaia di unità disaccaridiche, legate mediante legame β-(1→4) e formate da residui di acido glucuronico ed N-acetilglucosammina, a loro volta legati da legami β-(→3). Tratto da https://www.my-personaltrainer.it/integratori/acido-ialuronico.html
L’Acido Ialuronico quindi è una grossa molecola (polimero) presente in abbondanza nel derma dove partecipa a conferire al tessuto le sue proprietà visco elastiche dato che è in grado di legare molte molecole d’acqua e dove, formando un fitto reticolo, svolge azione di intrappolamento di batteri e virus collaborando con le difese immunitarie. Viene prodotto dai fibroblasti del derma soprattutto in caso di ferite per permettere alle cellule di ricostruire il tessuto lesionato. Abbondante nella pelle dei bambini va decadendo in modo proporzionale con l’età.
L’ Acido Ialuronico è presente anche nelle articolazioni dove svolge azione di cuscinetto lubrificante tra i capi articolare, e nell’umor vitreo dell’occhio.
Acido Ialuronico: una molecola molto popolare
Capita a volte che alcuni termini della biologia diventino estremamente popolari come DNA, vitamina, radicali liberi e appunto Acido Ialuronico. Ognuno di questi termini racchiude una notevole complessità scientifica e difficoltà per comprenderne il reale significato biologico. All’ Acido Ialuronico vengono popolarmente attribuite proprietà benefiche e naturali sia che venga applicato sulla pelle, ingerito e iniettato nella pelle. Non è proprio così. Se applicato sulla pelle in forma di crema, gel o siero non esplica alcuna particolare attività perchè come polimero (grossa molecola) non viene assorbito quindi non apporta alcuno dei benefici che gli vengono attribuiti negli enunciati dei prodotti che lo contengono. Se assunto per bocca viene subito scisso nei singoli zuccheri che lo compongono e quindi gli zuccheri metabolizzati per formare energia ma non per compattare la pelle o riempire le rughe (al massimo serve per ingrassare).
E si è iniettato nella pelle cosa succede?
Acido Ialuronico come filler
E’ ritenuto da medici e pazienti il filler naturale, sicuro, efficace. Ma è proprio così? Meglio riflettere passo per passo. Se si iniettasse come filler Acido Ialuronico questo andrebbe subito demolito dalle ialuronidasi, gli enzimi presenti nella pelle per questo scopo, quindi non sarebbe di nessuna utilità. Per rendere l’ Acido Ialuronico più stabile e di più lunga durata si è ricorso ad una tecnica di modificazione della molecola, chiamata Cross Linking in grado di rendere il prodotto più pesante, non aggredibile dalle ialuronidasi quindi più stabile e duraturo una volta iniettato. [Fonte: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5590699/]. Quindi quando si parla di filler all’ Acido Ialuronico in realtà questi non contengono la molecola naturale ma un derivato che non ha alcuna proprietà plastificante ma solo riempitiva.
Come si fa ad ottenere l’ Acido Ialuronico?
La tecnica più utilizzata è quella dell’ingegneria molecolare per cui l’ Acido Ialuronico è fatto produrre da ceppi batterici in coltura. Il costo di produzione così è relativamente basso e la purezza dal prodotto finale è alta. Tuttavia c’è un inconveniente: nella purificazione rimangono presenti nel composto molecole di derivazione batterica che possono svolgere azione sensibilizzante per il sistema immunitario dell’ospite.
Quanto Acido Ialuronico è presente in un filler?
Nei filler attualmente registrati l’Acido Ialuronico o meglio il derivato di esso, è presente in media al 2 % di quanto viene iniettato (circa 20 mg x 1000) quindi se ne deduce che non si tratta di filler all’ Acido Ialuronico ma filler con una presenza di poco più che tracce del composto. Quindi quello che si chiama filler all’Acido Ialuronico in realtà è un’altra cosa. Allora cosa si inetta? di casa è composta una fiala di filler?
Il segreto dei Medical Device, buco nero per medici e pazienti
Un prodotto registrato come Medical Device non ha l’obbligo, a differenza dei farmaci, di pubblicare la composizione degli eccipienti ma solo del presunto principio attivo. In realtà si potrebbe risalire alla composizione se si riuscisse ad accedere ai documenti di registrazione, cosa tutt’altro che semplice e ancora più complicata perché la prima registrazione viene effettuata in vari stati differenti dall’ Italia. Se ne deduce che i medici che iniettano un filler non conoscono per il 98 % la composizione del prodotto che iniettano e di conseguenza il paziente non è a conoscenza di cosa sia stato infiltrato.
La violazione dello scrigno
Indipendentemente dalle riflessioni sopra enunciate, dal punto di viste medico e biologico, non è mai una buona idea inserire nel derma una sostanza estranea, quindi portandola al diretto contatto con le cellule immunocompetenti, violando la barriera epidermica che è deputata alla nostra difesa. Questo è tanto più negativo quando si tratta di iniezioni ripetute nel tempo e che quindi possono innescare una reazione di sensibilizzazione.
Tasca piena, Tasca vuota
Un’altra riflessione ben nota sui filler è quella della cosiddetta “Tasca piena Tasca vuota”. Quando si inietta un certo volume di filler nel derma questo si fa spazio tra le fibre del collagene dislocando in modo da creare una tasca dove può essere contenuto. Quando il filler viene riassorbito la tasca vuota non viene più riempita dalle fibre di collagene o almeno non succede nei soggetti non più giovani, cosicché la tasca vuota collassa formando una depressione spesso apprezzabile anche in superficie. Questo è uno dei motivi che spingono il soggetto a richiedere una nuova iniezione di filler.
Filler una dipendenza assicurata
I Filler sono considerati agenti di dipendenza per la maggioranza dei soggetti che si sottopongono a questo trattamento. Come tutte le dipendenze induce ansia, depressione, abbassamento dell’autostima e, non per ultimo, rovina economica. Solo recentemente alcune celebrità dello star system si sono confessate pubblicamente cosicché questa forma di dipendenza è diventata nota anche se ancora sfuggono i contorni reali del problema. https://www.celebsnow.co.uk/celebrity-news/stars-addicted-fillers-482052
Labbra a canotto
Sono le labbra di chi ha subito più trattamenti consecutivi per cui alla fine è subentrata una fibrosi di tipo cicatriziale spesso irreversibile. Infatti le labbra, come del resto le palpebre, sono aree dove al di sotto della pelle manca la presenza di un derma ed un ipoderma per cui i filler finiscono per essere depositati nel muscolo sottostante, muscolo che è ancora meno adatto del derma ad accettare il filler e che va incontro più facilmente ad infiammazione e conseguente fibrosi. Labbra e palpebre dovrebbero quindi essere considerate come sedi non idonee alla pratica dei filler.
Fillerfollia da filler
In conclusione l’impiego di filler dovrebbe far riflettere soprattutto i medici che dovrebbero cercare di informare meglio i soggetti che richiedono questi trattamenti, con un consenso informato sui rischi fisici e psichici a cui potrebbero andare incontro. Nel contempo adottare tecniche di dissuefazione per chi è caduto nella dipendenza da filler.