Filler o fillerfollia? Una dipendenza assicurata
07/09/2023Digiuno Cosmetico: cos’è e quando serve
07/09/2023La Crema Solare: un mito da sfatare
Che il sole possa far male alla pelle, cioè provocare ustioni, invecchiamento e anche tumori, è ormai una nozione comune così come è comune pensare di proteggersi utilizzando una buona Crema Solare.
Perché la Crema Solare è fortemente raccomandata dai Dermatologi
Perché nella cultura dei Dermatologi e di conseguenza della gente comune la Crema Solare previene la scottatura, l’invecchiamento e i tumori.
Ma è proprio così?
Recentemente le proprietà “terapeutiche” della Crema Solare sono state messe in dubbio fino a ribaltare la posizione: la Crema Solare fa venire le dermatiti, invecchia la pelle e fa insorgere i tumori e non solo sulla pelle.
Quale è la verità? DermaClub, con questo scritto, vuole aiutare a comprendere cosa si nasconde dietro il miraggio delle Creme Solari a tutela della nostra salute e, soprattutto, della salute dei nostri bambini.
Che cosa è una Crema Solare?
Una Crema Solare è un prodotto da applicare sulla pelle prima di esporsi al sole per proteggerla dai possibili danni dei raggi Ultravioletti.
I Raggi Ultravioletti, circa il 10 % dei raggi emessi dal sole, sono infatti dannosi provocando arrossamento e ustioni, invecchiamento e rughe, tumori epiteliali e melanomi. Tutti questi danni sono causati dal fatto che i Raggi Ultravioletti, penetrando nella cute, danneggiano il DNA delle cellule epidermiche e delle cellule del derma.
Come funziona una Crema Solare?
Una Crema Solare contiene dei Filtri cioè dei prodotti in grado di bloccare o attenuare i danni derivati dalla presenza nella luce dei Raggi Ultravioletti (UV).
I Filtri possono essere di natura chimica, cioè molecole che assorbono l’energia UV, oppure di natura fisica, cioè ossidi di minerali che intercettano e riflettono gli UV.
Come funziona un Filtro Chimico?
Un Filtro Chimico è una molecola fotosensibile cioè che quando irradiata dai raggi UV è in grado di assorbire parzialmente l’energia. L’energia assorbita viene poi trasformata principalmente o in emissione di calore o in emissione di luce.
Tuttavia molte molecole fotosensibili sono in grado, una volta eccitate dai reggi UV, di produrre Radicali Liberi.
I Radicali Liberi sono forme instabili degli atomi generate dall’impatto dei fotoni sugli atomi stessi delle molecole. I Radicali Liberi sono in grado di reagire con le strutture delle cellule viventi provocando danni ossidativi che danneggiano, anche irreversibilmente, le strutture delle cellule, compreso il DNA. Purtroppo alcuni tra i filtri solari più utilizzati reagiscono agli UV generando Radicali Liberi.
Come è possibile che un Filtro Chimico generi Radicali Liberi?
Avobenzone (Parsol 1789, Eusolex 9020, Escalol 517 and others, INCI Butyl Methoxydibenzoylmethane) è uno dei filtri più utilizzati nelle creme solari poiché è un filtro che intercetta gran parte dei raggi UVA.
E’ noto, tuttavia, che l’industria chimica impiega questa molecola, Avobenzone, per produrre Radicali Liberi in grado di dare inizio a particolari reazioni chimiche.
Avobenzone quindi produce Radicali Liberi e si inattiva in circa un’ora; inoltre viene assorbito dalla pelle perché è in forma oleosa.
Nelle moderne formulazioni Avobenzone viene accoppiato a Octocrylene, un Filtro UVB, che sembra in grado di stabilizzare Avobenzone.
Che cosa è Octocrylene?
Octocrylene è un composto organico formato dalla condensazione di Difenil-Cianacrilato con Etil-Exanolo.
Anche Octocrylene viene assorbito dalla cute e agisce come Fotosensibilizzante liberando poi Radicali Liberi.
In pratica per stabilizzare un Filtro Chimico instabile, Avobenzone, se ne usa uno a sua volta instabile e di facile penetrazione cutanea.
I filtri chimici si assorbono?
Tempo fa si diceva che questi composti chimici rimanessero sulla pelle fino alla distruzione ma studi più recenti, anche europei, hanno dimostrato la presenza dei filtri chimici nel latte materno nell’ 85 % dei campioni esaminati.
Questi filtri quando sono nella circolazione sanguigna posso svolgere azione estrogenica e interferire con il sistema riproduttivo.
(Two European studies have detected sunscreen chemicals in mothers’ milk, indicating that the developing fetus and newborns may be exposed to these substances (Schlumpf 2008, Schlumpf 2010). A 2010 study by Margaret Schlumpf of the University of Zurich found at least one sunscreen chemical in 85 percent of milk samples.)
Cosa sono gli Schermi Fisici?
Si tratta di ossidi di metalli come l’Ossido di Zinco e il Biossido di Titanio che hanno la proprietà di riflettere soprattutto i raggi UV oppure di minerali ad azione riflettente solare come argille, caolino, bentonite, mica e altri. Tutti questi agenti riflettenti la luce solare devono essere di granulometria adatta allo scopo, infatti se le particelle sono grandi non si distribuiscono uniformemente sulla pelle ma se sono troppo piccole, come nei nanomateriali, possono essere assorbite dalla pelle ed entrare nelle cellule causando danni tossici.
Le Creme Solari inducono allergie o fotoallergie?
Data l’instabilità di molti filtri chimici sotto l’azione dei raggi UV, si formano reazioni tra i Filtri Chimici stessi attivati e le cellule della cute producendo allergeni o foto allergeni che danno origine quindi ad allergie o fotoallergie.
Una parte delle dermatiti che avvengono quando ci esponiamo al sole (eritema solare, orticaria solare, prurito solare, ecc.), oggi così frequenti rispetto al passato, sono indotte proprio dall’impiego di Creme Solari e se ne può guarire solo smettendo di utilizzare la Creme Solari.
Quali altre dermatiti sono imputabili alle Creme Solari?
Certamente l’Acne Solare. Si tratta di una forma di Acne che compare, di solito in giovani donne, quando iniziano ad esporsi al sole. L’Acne Solare è causata principalmente dalla penetrazione dei Filtri Chimici, attivati dal sole, nei follicoli della pelle. L’irritazione provocata nel follicolo induce la follicolite acneica solare. Anche il Melasma, la pigmentazione scura anomala della pelle del volto, è a volte indotta dall’uso di Creme Solari.
Le Creme Solari prevengono l’invecchiamento cutaneo?
E’ questa una questione molto dibattuta tra gruppi di ricercatori. Oggi i Dermatologi di DermaClub si sono fatti questa idea: chi usa Creme Solari si sente protetto e rimane al sole per tempi più lunghi. Durante questa permanenza al sole avrà però una protezione solo parziale dai raggi solari e limitata nel tempo, subirà le reazioni di ossidazione indotte dai filtri stessi. Chi usa le Creme Solari e si espone per tempi più lunghi avrà quindi un invecchiamento cutaneo maggiore rispetto a chi non le usa e si espone di meno.
Le Creme Solari possono promuovere il cancro della pelle?
Anche questa è una questione molto dibattuta. Per le stesse ragioni sopra riportate per cui usando le Creme Solari l’invecchiamento può essere accelerato invece che ritardato, anche i tumori cutanei potrebbero essere favoriti dall’uso di Creme Solari. Si sta di più al sole e la pelle subisce le influenze negative dei Filtri Solari.
Sul rapporto invecchiamento, tumori cutanei e Creme Solari sono in corso nuovi studi che dovranno dare risposte più precise rispetto alle opinioni dei vari gruppi di ricerca fino ad ora basate più su teorie che su documentazioni.
Le Creme Solari si utilizzano per i bambini?
Certamente no. Nel portale della salute della Comunità Europea per la prima volta appare il simbolo di non esporre il bambino al sole diretto e quindi di non applicare alcuna crema, semmai usare maglietta, cappello ed occhiali.
In realtà il grado di conoscenza del problema è ancora così modesto che le madri premurosamente spalmano in abbondanza Crema Solare a protezione alta sulla pelle dell’ignaro bambino, prima di esporlo al sole.
A questo punto i danni sono due.
Uno: la pelle non verrà protetta comunque da tutti i raggi solari e subirà i danni ossidativi generati dell’attivazione dei filtri chimici e il bambino probabilmente rimarrà esposto al sole per tempi più lunghi.
Due: l’assorbimento dei componenti della crema, favorito dalla cute sottile e permeabile del bambino e dalla vasodilatazione per il caldo, indurrà una tossicità sistemica.
Tra le varie tossicità sistemiche da assorbimento di Crema Solare, nel bambino si teme soprattutto l’azione estrogenica essendo ancora in via di sviluppo il sistema riproduttivo. I Pediatri dovrebbero unirsi ai Dermatologi di DermaClub per sconsigliare l’uso delle Creme Solari come mezzo di fotoprotezione per i bambini ed accogliere le Direttive Europee.
Crema solari e danno all’ambiente marino
Tutti i filtri solari ammessi nelle creme sono classificati come nocivi per l’ambiente marino o acquatico in generale e quindi, prima dell’immissione nelle acque, andrebbero trattati. Sulle spiagge di mari, laghi e fiumi si assiste, quasi divertiti, al trasporto in acqua di inquinanti per mezzo della pelle dell’uomo. Spettacolo poco educativo soprattutto per le nuove generazioni. A dispetto delle norme di tutela delle acque, con le Creme Solari finiscono direttamente in acqua anche altri componenti dannosi per l’ecosistema quali i siliconi, gli acrilati, i parabeni ecc, presenti nella formulazione di una Crema Solare.
Una Crema Solare vista dagli occhi di un Ecologista, per come è fatta e per come viene utilizzata, è una minaccia per l’ecosistema.
Ma allora perché la maggioranza dei Dermatologi o Pediatri consigliano l’uso di Creme Solari?
Alla luce di quanto scritto fino ad ora la risposta più logica è che non abbiano fatto studi in proprio o che, in buona fede, si siano fidati di quanto detto loro dalle case produttrici. I Dermatologi di DermaClub invece vedono e valutano le Creme Solari in chiave critica commisurata ai dati apparsi sui lavori di tossicologia e ne consigliano l’uso solo in determinati casi.
La fotoprotezione da indossare non da spalmare
La protezione salutare della pelle dal sole si esegue indossando gli indumenti da mare che tengono lontani i raggi solari dalla pelle e permettono le attività ricreative al sole. Gli indumenti di fotoprotezione sono consigliabili per tutti e sono indispensabili per i bambini.
E per le parti che rimangono scoperte dagli indumenti ?
Anche con gli indumenti foto proteggenti dal mare ci sono parti del corpo che rimangono scoperte come volto, avambracci, mani, gambe , piedi.
Queste parti vanno protette dal sole altrimenti subirebbero l’ustione solare.
La protezione con riflettenti solari minerali
Fin dai tempi più remoti per difendersi dai raggi solari l’uomo ha imparato ad applicare sulla pelle argille o fanghi. Questi minerali svolgono infatti l’azione di riflettere i raggi del sole in generale e non solo i raggi UV permettendo di rimanere esposti a lungo senza danni. La protezione solare con fotoriflettente minerale è molto efficace e salutare. Non c’è assorbimento di sostanze chimiche, non avvengono reazioni fotochimiche, la protezione si estende dai raggi UV, a quelli visibili e in parte dagli InfraRossi. Inoltre utilizzando argille si ottiene un’azione sfiammante o riposante per la pelle particolarmente utile durante una giornata di esposizione solare. Un altro vantaggio dei riflettenti solari minerali e che non diminuiscono o esauriscono la loro attività foto proteggente nel tempo come fanno le creme solari e infine sono resistenti all’acqua non sciogliendosi con questa.
DermaClub suggerisce l’uso del fotoriflettente Argillina Sole che è una miscela di molti minerali ognuno dei quali in grado di riflettere il raggio solare. Il prodotto è in forma di cipria compatta e si applica con l’apposito tampone prima di esporsi al sole.
Argillina Sole è consigliata anche per i bambini sulle parti che rimangono scoperte per evitare le reazioni avverse o l’assorbimento dei filtri chimici delle creme solari.
Argillina Sole può essere utilizzata anche per tutto l’anno come trucco minerale e in questo caso svolge la doppia funzione di foto proteggente e di coprente cosmetico.