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12/09/2023Bruciature o scottature in ambiente domestico: cosa fare e cosa evitare
Le bruciature o ustioni in ambiente domestico sono molto frequenti perché le fonti di calore in una casa sono molte.
Fonti di scottature in casa
- Forno da cucina
- Fornello a gas
- Calorifero
- Ferro da stiro
- Scopa/pulitore a vapore
- Asciugacapelli
- Piastra per capelli
- Scaldabagno
- Scalda ambienti
Le scottature più frequenti tuttavia sono date da sversamento accidentale di acqua, brodo, olio bollente oppure da contatto accidentale con pentole o manici caldi, uso di accendini, accensione spegnimento di candele.
Cosa succede al contatto cute sorgente di calore
Una volta avvenuto il contatto tra cute e sorgente di calore questo si diffonde velocemente all’interno della cute coinvolgendo a seconda del tempo di contatto, la temperatura e la natura della sorgente di calore, i vari livelli della cute.
Ustione di primo grado
Si definisce bruciatura, scottatura o ustione di primo grado quella che coinvolge la sola epidermide e si manifesta con arrossamento intenso della porzione scottata.
Ustione di secondo grado
Si definisce come di secondo grado quella che coinvolge epidermide e derma superficiale e che si manifesta con arrossamento e formazione di bolle dette bolle da ustione.
Ustione di terzo grado
Si definisce come di terzo grado quella che coinvolge in profondità tutta la pelle e che appare come carbonizzazione dell’area ustionata.
Le cellule ed il calore
Le cellule della pelle sono paragonabili alle uova solo molto più piccole, come le uova hanno una parete esterna paragonabile al guscio, un contenuto gelatinoso simile all’ albume e un nucleo più denso come il tuorlo dell’uovo. Quando le cellule sono esposte a forte calore si comportano come le uova cioè per coagulazione e precipitazione delle proteine diventano “sode”. La coagulazione è irreversibile e porta a morte la cellula che dovrà essere sostituita da una cellula nuova.
Nelle scottature cutanee si riconosce la zona centrale dove è avvenuto il contatto con il calore che assume un colore biancastro ed è chiamata Zona di Coagulazione, questa zona è circondata da una zona più rossa dove le cellule potrebbero sopravvivere oppure morire più avanti ed è chiamate Zona di Stasi, infine si riconosce una zona periferica molto rossa dovuta alla dilatazione dei vasi sanguigni per l’infiammazione che è chiamate Zona di Iperemia.
Cosa fare e non fare appena avvenuta la scottatura
Appena avvenuta una bruciatura in casa con il conseguente bruciore/dolore intenso l’istinto porta a raffreddare la parte ustionata con l’acqua corrente o il cubetto di ghiaccio per diminuire il bruciore/dolore. Questa manovra non è consigliata perché porta al cosiddetto shock termico.
Lo shock termico si verifica perché le cellule passando da una temperatura molto alta ad una molto bassa in poco tempo subiscono un altro danno, quello del cambio repentino di temperatura detto shock termico. Quindi dopo queste azioni il dolore aumenta non diminuisce.
Quello che si può fare nell’immediato è invece soffiare sulla bruciatura, usare un ventilatore, sventolare un ventaglio in modo da raffreddare gradualmente la parte bruciate e quindi diminuire il dolore.
Se però la scottatura è avvenuta attraverso un indumento è opportuno rimuovere subito il tessuto che ha tendenza a trattenere il calore così come se è rimasto attaccato alla pelle qualche residuo solido di sostanza calda è opportuno rimuoverlo subito.
I mille rimedi tradizionali contro le scottature
La tradizione vuole che le bruciature in ambiente domestico vengono “medicate” con sostanze già presenti in casa come olio di oliva, burro, miele, chiara d’uovo, limone etc. oppure con vegetali come patata, cipolla, aloe. Chi usa questi “rimedi” è pronto a giurare sulla bontà del trattamento eseguito, sulla rapidità di guarigione, sulla scomparsa del dolore ecc. Questi rimedi non sono tutti empirici e non sostenuti da evidenze scientifiche anzi alcuni di questi sono da giudicare decisamente peggiorativi. Ad esempio applicare dei grassi ( olio , burro ) su una scottatura significa bloccare l’essudazione che segue all’ustione e quindi macerare e favorire l’infezione. Usare vegetali o derivati vegetali ( patata, aloe ) significa esporre le cellule già danneggiate del calore a composti non tollerati come amidi vegetali o antrachinoni. In pratica con i “rimedi naturali ” invece che aiutare la scottatura spesso si mette in crisi la cute.
Le creme “anti scottatura”
Sono in commercio e molto popolari alcune creme che si definiscono per scottature. Esse contengono principi attivi di dubbia efficacia ma di sicura ” indigeribiltà ” da parte di un tessuto mortificato da una bruciatura come ad esempio anestetico locale, antisettico clorinato, alcool, e gli eccipienti quali vaselina o siliconi che sono dei noti impermeabilizzanti e maceranti per la pelle.
Dal punto di vista dermatologico non si dovrebbe mai applicare su una scottatura una crema, anche con attivi utili, perche una crema contiene uno o più emulsionanti ( tensioattivi) cioè le molecole meno tollerate dalle cellule soprattutto quelle in crisi dopo una scottatura.
Per lo stesso motivo è sconsigliato applicare creme antibiotiche o antibiotiche cortisoniche, queste ultime sono ritardanti della guarigione per la presenza di cortisone.
La medicazione delle bruciature, scottature secondo DermaClub
Secondo l’esperienza dei dermatologi di DermaClub la medicazione ideale da eseguire dopo una bruciatura, scottatura è quella con l’utilizzo di PEG Unguento Questo unguento del tutto sintetico che non contiene acqua, tensioattivi o emulsionanti o grassi ha proprietà ideali per la medicazione di una bruciatura ( o di una ustione in generale ) . Infatti ha capacità anti aderente alla pelle , utile per medicare con garza senza farla aderire alla pelle; ha capacità di assorbire gli essudati in modo da prevenire la macerazione e quindi l’infezione secondaria; ha la proprietà di stimolare con l’Allantoina la cicatrizzazione minimizzando i segni cicatriziali o pigmentati che seguono di solito queste bruciature.
Quando la scottatura è di Primo Grado, cioè senza bolle, si applica PEG Unguento con allantoina direttamente sull’area di scottatura e si riapplica per tre volte al giorno fino a che si è formata la pelle nuova in sostituzione di quella scottata. Applicando l’ Unguento subito dopo la scottatura si ha anche un’azione di spegnimento del dolore e bruciore. In questo periodo di ricambio della pelle, che di solito dura 10 giorni circa, si chiede di bagnare il meno possibile la parte scottata.
Quando la scottatura è di Secondo Grado, cioè con bolle, se le bolle sono piccole e intatte si applica PEG Unguento con allantoina direttamente sulla pelle scottata come per quelle di Primo Grado. Se invece le bolle sono aperte e quindi c’è un erosione è meglio applicare PEG Unguento con allantoina in abbondanza su di una garza di cotone ( non di TNT) e con questa ricoprire l’area di bruciatura. La medicazione può essere fermata con garza tubolare a rete o con cerotti di carta.
In caso di scottatura più profonda o di Terzo Grado si medica come quella di Secondo Grado in attesa della visita dermatologica dove il dermatologo provvederà alla rimozione dei tessuti morti.
Dopo la riparazione si chiede di non esporre la parte scottata al sole diretto per non lasciare una macchia scura sulla pelle.
Se la scottatura è al volto, collo o mani (zone fotoesposte) nelle settimane successive alla bruciatura, e fino a che l’arrossamento residuo non è regredito, si consiglia di proteggere la parte dai raggi solari applicando il fotoriflettente minerale Argillina Sole e non crema solare, non tollerata dalla cute infiammata.
I principali vantaggi di PEG Unguento con allantoina nella medicazione delle bruciature e scottature
- Diminuisce il dolore
- velocizza la riparazione
- previene le infezioni
- migliora l’esito dopo riparazione
- facile da eseguire